“La sconfitta pesa, perdere non piace mai a nessuno. Quello che è importante è vedere il filo conduttore: dalla Coppa Italia a oggi ho visto una squadra che si applica e sta seguendo una giusta linea. I ragazzi oggi hanno dato tutto, il Cagliari ha fatto la sua partita”. Così Davide Nicola al termine di Cagliari-Napoli (0-4).
La gara – “Sapevamo l’importanza della partita e ci siamo approcciati con umiltà. Nei primi 20 minuti siamo stati un po’ contratti, poi fino allo 0-2 abbiamo creato diverse occasioni e meritavamo di raggiungere il pareggio che avrebbe dato nuova verve e maggiore coraggio. Abbiamo subito il 2-0: questa è la parte che mi interessa di più perché non voglio vedere una squadra che si abbatte. Voglio invece un gruppo che non molla mai, sempre concentrato e convinto. Ovviamente sotto il 2-0 non è mai facile per nessuno, ma noi dobbiamo crescere da questo punto di vista. Così come dobbiamo crescere nel capire in certe letture e momenti. Abbiamo preso due gol che potevamo evitare ma c’è da dire che dall’altra parte c’era una squadra con qualità come il Napoli. Preoccupato? Perché dovrei esserlo? So quello che voglio ottenere e qual è il livello del campionato. Sono semmai occupato nel voler migliorare sempre di più”.
Difficoltà nel concretizzare – “Per i giocatori che ho sappiamo di avere un certo numero di gol e voglio migliorarlo anche perché mi piace che si difenda in modo coraggioso. Voglio che il Cagliari sia competitivo, lo stiamo dimostrando, dobbiamo sfruttare meglio le occasioni che ci capitano. Quello che mi interessa e che ho detto ai ragazzi, è vedere che nessuno si abbatte perché se si crede in una cosa non bisogna mai mollare. So che con la mia idea di gioco incontreremo delle difficoltà ma le hanno anche altre squadre ben più strutturate del Cagliari. Stiamo dimostrando la nostra identità, al momento non è ancora equilibrata per poter tramutare quanto si fa in punti”.
L’esordio di Gaetano – “Lo conoscete meglio di me, è solo da due settimane che lavoro con lui. È un giocatore che ha l’ultimo passaggio, il dribbling. Deve crescere di condizione. Dobbiamo far crescere tutti i giocatori, ma non bastano solo gli allenamenti. Anche la componente emotiva della partita è importante”.
La squadra sotto la curva – “Andremo sempre sotto la curva. Sia che le cose vadano bene, sia che vadano male. È una questione di coerenza. Il pubblico per noi fondamentale e vogliamo che capiscano che stiamo costruendo qualcosa di diverso, che questa squadra è pronta a dare tutto”.