Queste le parole in conferenza stampa del tecnico del Cagliari Claudio Ranieri al termine della sfida contro l’Udinese conclusa a reti bianche.
Risultato – «Il risultato non mi soddisfa, è logico. Mi soddisfa molto però la prestazione. Avevo chiesto partecipazione e determinazione contro una squadra fisica. Questa è la strada giusta».
Sui singoli – «Prati ha fatto una gara da veterano, sa quello che voglio e come farlo in maniera semplice. A Shomurodov avevamo detto che chi gioca nel Cagliari deve lottare come un leone. Oggi ha dato tutto quello che aveva. Radunovic? La cosa importante è come ci si butta alle spalle l’errore fatto. Se riesci a farlo, sei un buonissimo portiere. Se non avesse fatto quella grande parata, staremo parlando di un altro risultato. Non è stato così grazie a lui»
Orario e alte temperature- «I ragazzi erano esausti. Va bene così, abbiamo fatto una buona prova e sono contento: questa è la strada che dobbiamo intraprendere al di là del sistema di gioco».
Un solo gol in quattro partite – «Le occasioni le abbiamo avute. L’importante è aver intrapreso la strada maestra e non andare su scorciatoie. Questo è quello che dobbiamo fare: lottare su ogni palla. Possiamo perdere ma non dobbiamo mai uscire sconfitti».
La difesa – «Si sono aiutati molto pur non parlando la stessa lingua. Dobbiamo migliorare ma va bene così. Wieteska e Hatzidiakos sono due ragazzi intelligenti e di esperienza, diamo il tempo a tutti di capire quello che vogliamo e come deve girare la palla».
Errori – «Sono poche le cose che non mi sono piaciute. Dobbiamo essere ancora più precisi nei movimenti tattici. Sto cercando il pelo nell’uovo, se avessimo vinto non avrei potuto dire nulla. Dobbiamo lavorare”.
Il calendario – «Spero di aver catechizzato bene i miei giocatori, non dobbiamo farci toccare mentalmente. Affronteremo una squadra alla volta, tireremo poi le somme”.
3-5-2 – «Ho scelto questo modulo per bloccare le loro due punte e gli esterni. Giocando con un 4-4-2 avrebbero cambiato il lato d’attacco e avrebbero guadagnato troppo terreno. Mettendo i tre difensori e i due esterni sentivo invece la squadra più protetta».
